Il Punto sul Cagliari: Ora sotto con la Vecchia Signora

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  1. ALETUVE
     
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    Forse non ha tutti i torti chi sostiene che alla fine i conti tornano sempre e favori e torti, episodi appannaggio e contro si compensano. Anche Cagliari-Siena così come lo era stato giusto tre giorni fa Lazio-Cagliari, non sfugge alla regola non scritta, quasi fosse un deja vu ma a parti invertite, che sa tanto di riscatto.

    Ci si aspettava una gara ostica. E così è stato, anche di più. L’ex Giampaolo non si è smentito, come il suo sorprendente Siena capace di mettere in confusione l’avversario, impedendogli di fare il proprio gioco, grazie ad un tatticismo esasperato e forte di una difesa tra le cinque meno perforate, in grado di conquistare vittorie, risicate sì, ma pur sempre da tre punti.

    Sarebbe potuta andare così anche nella fredda serata del S.Elia di ieri. Ma il Cagliari di questi tempi è in uno stato di grazia tale da non poter fallire l’occasione, anche in una giornata non delle migliori. Perché gira tutto alla perfezione, anche in una partita in cui molti dei suoi interpreti non hanno brillato come in altre occasioni (vedi Cossu e Fini). E allora capita che su un mezzo cross di Jeda sporcato dall’assist (udite bene) di Galoppa, il solito Acquafresca fino ad allora quasi avulso dal gioco e poco assistito, non manchi l’appuntamento col nono gol stagionale che vale tre punti pesantissimi, premio forse un po’ generoso, ma al di là di tutto pur sempre legittimamente ottenuto sul campo, figlio di una prestazione non eccelsa ma di grande sostanza.

    Se si pensa poi al peso specifico di una vittoria ottenuta contro una diretta concorrente, il mercoledì non proprio da leoni dei rossoblu’ si trasforma a tutti gli effetti nell’ennesima giornata trionfale. –9 punti dalla soglia salvezza, +14 sulla terzultima, ma soprattutto una manciata di punti dall’Europa, fanno passare in secondo piano le ombre di una prestazione appena sufficiente, condizionata indubbiamente anche dalle scorie della gara dell’Olimpico in cui non ci si è certo risparmiati.

    Questi ad ogni modo sono i numeri. Numeri che fanno rabbrividire e che potrebbero indurre in tentazione. Ma nulla è ancora scritto. Ogni altro discorso è da rimandare a data da destinarsi, presumibilmente a metà febbraio se ne saprà di più, all’indomani di Cagliari-Atalanta, epilogo di un trittico di scontri ravvicinati da cardiopalma che comincerà già sabato con l’anticipo di Torino al cospetto di una Juventus ferita, per l’aggiunta quasi certamente senza due pilastri del calibro di Lopez e Acquafresca, uniche note stonate della serata, che tra quelle liete annovera tra le altre il debutto in campionato di un Lupatelli in grande spolvero (nonostante un paio di uscite da brivido), altro gregario di turno e altro artefice dei grandi successi di questo Cagliari made by Allegri.

    Sotto con la Vecchia Signora dunque, sull’onda dell’entusiasmo e con la mente sgombra e la spregiudicatezza di chi non ha nulla da perdere e molto da guadagnare. Sicuramente il peggiore degli avversari da affrontare nel peggiore dei momenti.

    Così come poteva esserlo l’Inter al Meazza o la Lazio all’Olimpico…
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